“Il segreto di Bruto” di Raffaele Alliegro

Il segreto di Bruto di Raffaele Alliegro edito da Edizioni Spartaco è un romanzo storico, ma sorprendentemente non racconta di quel Bruto, famoso traditore di Cesare. Racconta la storia di Bruto, un suo antenato che ha rinunciato a tutto per difendere Roma.

Ringrazio lo staff della casa editrice per questo omaggio

Si finse stupido per sopravvivere alla collera di Tarquinio il Superbo. Covò vendetta coltivando il germe della ribellione. Fece esiliare il monarca tiranno, fondò la Repubblica, fu il primo console di Roma nel 509 a.C. Questa è la storia di Lucio Giunio Bruto, il predestinato dei libri sibillini. La Pizia, oracolo di Delfi, gli rivelò presente e futuro di una Roma all’epoca divisa tra due anime: quella romana, inflessibile, onesta, orgogliosa, primitiva, e quella etrusca, commerciale, moderna, raffinata, corrotta. Bruto sapeva che quel villaggio di rudi pastori sulle rive del Tevere era destinato a diventare caput mundi, trasformandosi nella più potente macchina da guerra mai esistita, tra lotte di potere, crudeltà, semi di libertà soffocati. E fu lui, nipote adottato del Superbo, da tutti creduto uno sciocco, a tessere la tela della rivolta democratica, che scoppiò devastante dopo lo stupro da parte di uno dei figli del re di Lucrezia, suicida per onore.

Console inflessibile, Bruto fece decapitare perfino due dei suoi figli, rei confessi di avere tramato contro la res publica, e cadde in battaglia, consapevole che, centinaia di anni dopo, un discendente avrebbe raccolto il suo testimone, quel Marco Giunio Bruto congiurato contro Caio Giulio Cesare, alle Idi di marzo del 44 a.C. Nei cardini tracciati da Tito Livio nell’opera Ab Urbe condita, Raffaele Alliegro fa scorrere personaggi e accadimenti, perfetta sintesi tra fatti storicamente accertati e coerente invenzione, restituendo un clima di passioni e sentimenti autentici che, ieri come oggi e domani, agitano la vita degli uomini.

Siamo molto prima di quel 44 a.C. e ci vengono raccontati gli intrighi che portarono Lucio Giunio Bruto a fondare la Res Publica. L’onore di una donna che dopo la violenza subita si toglierà la vita per non infangare la sua famiglia. Uomini fedeli alla loro patria pronti a tutto per fare la cosa giusta per essa.

Un romanzo così sembra lontano nel tempo eppure racconta una politica che tutti noi vorremmo: quella a favore della patria e poco ai propri interessi.

Si parte dalla cronaca e si arriva alla leggenda: il romanzo di Alliegro riesce così a trovare uno stile unico che appassiona il lettore e lo catapulta in una delle civiltà antiche più belle e complesse. Chiaro e preciso fa sì che non ci si perda tra le varie fazioni e i vari nomi, ma che la storia possa essere seguita nella sua interezza con molta facilità.

Ho apprezzato, oltre alla trama, anche la descrizione umana dei personaggi: nessuno è solo cattivo o solo buono. Ogni sfaccettatura dell’animo umano viene raccontata con grande empatia.

Chi ama questo genere non può farselo scappare perchè oltre alla grande Roma ci sono i grandi condottieri e il destino di una delle più grandi famiglie che il mondo antico abbia mai visto: Giulia.

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Vi aspetto e vi auguro una buona lettura!

 

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Nata e cresciuta a Milano. Per lavoro Social Media Manager e Copywriter. Per sopravvivenza vivo tra caffè, libri e aperitivi senza dimenticare i carboidrati!