“Donne che leggono libri proibiti” di Lisi Harrison

Donne che leggono libri proibiti di Lisi Harrison edito da Sperling è uno di quei romanzi che non mi aspettavo. Un romanzo che racconta le donne tra paure, forza, amore e scelte. Le donne che incontriamo tra queste pagine sono reali, le puoi toccare con mano perchè ognuno si può rispecchiare in ognuna di loro.

Ringrazio la casa editrice per il gentile omaggio.

Trama

Avete bisogno di fuoco. Avete bisogno di amiche. Chi sono le vostre? Gloria, Dot, Liddy e Marjorie sono amiche inseparabili fin dai tempi del liceo. Come tutte le donne degli anni Sessanta hanno desideri che non possono confessare, professioni a cui non possono ambire e compiti che devono adempiere. Ma c’è una cosa che nessuno può negare loro: gli incontri del Club dei Libri Proibiti. Ogni venerdì di plenilunio si ritrovano, infatti, per appuntamenti segreti in cui condividono letture «scandalose» e le fantasie più intime, liberandosi finalmente da ogni tabù e ogni ipocrisia.

Cinquant’anni dopo, la loro piccola biblioteca proibita, per una serie di coincidenze, sarà ereditata da May-June, detta M.J., Addie, Britt e Jules, quattro sconosciute che, senza preavviso, diventeranno parte del Club. May-June è una ex editor della prestigiosa rivista City che ha lasciato la sua promettente carriera a New York per raggiungere il fidanzato Dan in California; Addie è una psicologa single molto disinibita; Britt è un’agente immobiliare stressata con un marito disoccupato e due gemelli terribili; Jules è una moglie e madre fin troppo devota. Quattro donne con vite, desideri e prospettive molto diverse. Ma tutte scopriranno di avere in comune la stessa inconfessata solitudine, la stessa insoddisfazione, la stessa necessità di trovare se stesse.

E tra scetticismo, tradimenti e riconciliazioni, saranno proprio gli incontri del Club dei Libri Proibiti a insegnare anche a loro il valore dell’amicizia sincera e della libertà vera: quella di essere se stesse fino in fondo.

 

Il presente e gli anni Sessanta si scontrano quando Gloria incontra M.J.. La prima dopo poco rimarrà vedova e cercherà di unire le sue quattro ragazze M.J., Addie, Britt e Jules consegnando tra le loro mani le lettere della giovinezza sua e delle sue grandi amiche creando per loro così un porto sicuro in cui rifugiarsi.

Tra tradimenti, figlie adolescenti, amori difficili, qualche martini e una sigarette le quattro donne si renderanno conto che ognuna di noi ha bisogno di braccia tra cui rifugiarsi e non quelle di un uomo.

 

I personaggi

Le protagoniste sono M.J., Addie, Britt e Jules quattro donne completamente diverse e che si trovano costrette a condividere i loro sentimenti e le loro paure. Quattro donne che la vita ha cercato di piegare ma che si sono alzate tutte le volte. Forti, indipendenti, fragili ma vere. Mostrano come, nonostante la grande emancipazione femminile, in qualche modo ancora ci si aspetta che la donna non tradisca, che aspetti a casa, che non parli di sesso e che sia sempre apparentemente perfetta.

Le loro vite si incontrano con quelle di altre quattro donne Gloria, Dot, Liddy e Marjorie. Ne scoprono le storie, i litigi, i segreti e cercano di imparare dai loro errori, anche se non sempre è possibile.

Con così tanti personaggi in gioco non sempre è facile caratterizzarli tutti. In questo caso il personaggio che mi è parso più tondo di tutti gli altri è M.J.: è lei quella che più di tutte cambia nel corso della narrazione ed è sempre lei a dar vita alla storia.

 

Stile

Uno stile cinematografico: molti dialoghi, scene e situazioni mi sembrano descritte e pensate a favore di telecamera. Una narrazione in terza persona che diventa in prima quando vengono riportate le lettere del primo Dirty Club. Donne che leggono libri proibiti è un romanzo con uno stile molto semplice e con poche censure. In alcuni passaggi può risultare un po’ difficile mettere insieme i pezzi tra passato e presente. Nel complesso però, a mio avviso e gusto, funziona.

Per quanto possa sembrare un metaromanzo, visto che all’interno si parla di libri non lo è. Le letture che sono protagoniste del loro club sono il pretesto con cui vedersi e per parlare di loro stesse. I libri restano marginali e non protagonisti.

 

Conclusione

Un romanzo che consiglio a tutte le donne, a quelle donne che non credono alla solidarietà femminile e agli uomini che non credono che nel 2018 ci sono ancora luoghi comuni e stereotipi da sfatare. Un libro di una donna sulle donne. Mi è piaciuto perchè non mostra delle supereroine, ma delle donne come tante che hanno sofferto, che non sanno dove andare, ma che trovano il modo di farsi forza le une con le altre.

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Non mi resta che augurarvi una buona lettura.

 

Nata e cresciuta a Milano. Per lavoro Social Media Manager e Copywriter. Per sopravvivenza vivo tra caffè, libri e aperitivi senza dimenticare i carboidrati!