La corte editore, Romanzo, thriller, liberi libri, recensione, my po blog, William Conrad, Lettura, "Le sorelle Donguri" di Banana Yoshimoto, Feltrinelli, L'educazione di Tara Westover,

Zucked di Roger McNamee

Zucked – Come aprire gli occhi sulla catastrofe di Facebook di Roger McNamee edito in Italia da Nutrimenti è un saggio sulla pericolosità dei social e di come questi siano grandi monopolizzatori e catalizzatori della nostra società-

Sarebbe inutile parlarne come un libro qualsiasi trovo più utile raccontarvi la mia riflessione a riguardo.

Ringrazio la casa editrice per il gentilissimo omaggio.

Zucked di Roger McNamee: la mia riflessione

La tecnologia è un servo utile, ma un padrone pericoloso.
Christian Lous Lange

Siamo servitori o padroni della tecnologia?

Una domanda che dovremmo porci e a cui dovremmo trovare una risposta. È fuori da ogni dubbio che i social influenzino i nostri consumi, la nostra percezione della realtà e la politica. Altrettanto mi rendo conto di quanto questi possano essere utili per intrecciare delle relazioni.

Ma cosa sarebbe succedo se Facebook, MSN, MySpace, Instagram etc non fossero mai stati inventati?

Coi se e i ma non si fa la storia ma è sicuro che determinate FakeNews non girerebbero, che l’odio avrebbe un mezzo di comunicazione in meno per diffondersi, che tanti influencer non ci sarebbero con tante grazie dell’italiano e delle castronerie che dicono.

I social hanno lati positivi e lati negati, basti pensare alla creatività che viene espressa spesso tramite questi, allo stesso tempo hanno bisogno di una legislazione, di un limite. L’hating non dovrebbe essere più consentito con tutela da parte delle istituzioni e condanne certe (di questo poi magari parliamo). La forte esposizione di minori ridotta, un diritto d’autore convincente che tuteli chi crea contenuti e un controllo vero e proprio di quello che si scrive.

L’hating è di per sé il tema che più mi tocca. L’odio si diffonde con una facilità inimmaginabile sui social, è davvero disgustoso quanto spesso si scrivano e rivolgono parole senza cognizione di causa. I danni che queste parole provocano sono sotto gli occhi di tutti. Questo è a mio avviso il grande fallimento dei social: l’aver diviso invece che unire. Hanno alzato muri con le loro fake news e hanno dato la sensazione che ognuno potesse dire quello che vuole senza alcuna ripercussione.

Il web non deve essere il far west ed è ora che i grandi e potenti signori della Silicon Valley se ne rendano conto.

Zucked di Roger McNamee: l’autore

Roger McNamee, classe 1956, è tra i più affermati uomini d’affari statunitensi, investitore nel mondo informatico sin dagli albori dell’era digitale. Di recente è balzato agli onori della cronaca per la creazione di Elevation, una società che vanta tra i suoi soci anche un certo Bono degli U2… Non solo: da grande esperto e conoscitore dell’ambiente hi-tech, scrive anche su giornali del calibro del Washington Post, del Guardian, di USA TodayProject Syndicate e Washington Monthly.

Zucked di Roger McNamee: la trama

Più di due miliardi di utenti attivi fanno di Facebook la ‘piazza’ più frequentata al mondo. La quantità di dati personali ceduta involontariamente dopo aver eseguito l’accesso al social network è sconcertante. Qualsiasi attività o interazione sulla piattaforma viene registrata e incrementa un profilo individuale di preferenze che Facebook mette a disposizione degli inserzionisti, e non solo. Il sistema fa sì che gli annunci siano sempre più mirati e al tempo stesso ispessisce il filtro delle notizie e dei contenuti che vediamo.

Il nostro comportamento online ci imprigiona così in una realtà parziale; studiata per noi, che ci piace e dalla quale tutti più o meno dipendiamo. Partendo dalla lungimirante idea di Mark Zuckerberg di connettere le persone nel mondo, Roger McNamee ripercorre la storia del social network, analizzando gli strumenti che la piattaforma ha adottato negli anni per perfezionare la tecnologia alla base del suo vincente modello di business, ed evidenzia i gravi rischi per la salute personale e le conseguenze di carattere sociale e politico che possono derivare da un enorme potere di persuasione. McNamee lancia un monito: iniziare a essere scettici verso i benefici apparenti della tecnologia.

La conoscenza dei rischi e la prevenzione dei danni attraverso un utilizzo più consapevole dei social network e della rete in generale può ricondurre la tecnologia al suo scopo originario secondo etica: quello di soddisfare i bisogni dell’uomo.

Io vi ricordo che per tutte le novità e le letture in corso ricordatevi di seguirmi sui miei profili social Instagram, su Facebook, su Twitter e su YouTube.

Ricordatevi anche che nella home del blog potete iscrivervi alla newsletter!

Non mi resta che augurarvi una buona lettura

Nata e cresciuta a Milano. Per lavoro Social Media Manager e Copywriter. Per sopravvivenza vivo tra caffè, libri e aperitivi senza dimenticare i carboidrati!