Zoo di Paola Barbato

Zoo di Paola Barbato (Piemme) è il secondo volume della trilogia iniziata con Io so chi sei.

È un thriller psicologico in cui il tempo perde i contorni e il nero sovrasta le esistenze.

Lo trovate da oggi in libreria.

Zoo di Paola Barbato: L’autrice

Paola Barbato è famosa anche per le storie di Dylan Dog, per Bilico, Mani Nude, Il filo rosso, Non ti faccio niente e per l’appunto Io so chi sei. Ha scritto e co-sceneggiatrice per la Filmmaster la fiction Non nome del male, con Fabrizio Bentivoglio.

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Zoo di Paola Barbato da oggi in libreria
ph: @paola-calefato

Zoo di Paola Barbato: Trama

Immagina di risvegliarti da una notte senza sogni e di ritrovarti sdraiata su una superficie fredda e dura, i vestiti del giorno prima ancora indosso e nessun ricordo delle tue ultime ore. Intorno a te solo un buio spesso a cui lentamente lo sguardo si abitua. Cominci a intravedere delle sbarre alla tua sinistra. Non può che essere un incubo, tra poco sarai nella tua stanza, avvolta nelle soffici lenzuola di casa e la vita riprenderà come prima. Questo non è ciò che accade ad Anna, che in quella gabbia, tra quelle sbarre, in un capannone pieno di gabbie simili alla sua e di persone come lei, si risveglia per davvero.

Da quell’istante inizia una lotta contro chiunque l’abbia presa, una guerra impari perché Anna non ha altre armi che la sua rabbia e la nudità a cui a poco a poco è stata costretta per combattere contro chi detiene il potere, qualcuno che nessuno ha mai visto, ma la cui presenza si avverte in ogni centimetro di quel luogo spaventoso, di giorno e di notte. Spetterà a lei, circondata da persone diversissime, alcune rese folli dal macabro gioco, altre succubi di un “Lui” dai tratti sempre meno sfumati, decidere se giocare o lasciarsi morire.

Zoo di Paola Barbato: Recensione

Un romanzo che non ha tempo e luoghi precisi ma solo la forza di Anna, la protagonista che cerca dentro di sé la forza di andare avanti e salvarsi.

Zoo di Paola Barbato è un crescendo di ansia, dolore fisico e distruzione psicologica dei suoi personaggi che subiscono vere e proprie privazioni e torture.

La nudità come arma di sottomissione viene spesso usata dal loro aguzzino come strumento di privazione della personalità. Ognuno di loro deve fare i conti con le sue azioni illecite, con gli sbagli della sua vita e confessare.

I rapporti umani che si creano sono basati sulla sopravvivenza danno quel minimo di speranza che porta Anna a sfidare il suo aguzzino.

La prosa è forte: dal linguaggio ad alcune scene Zoo di Paola Barbato da vita a una mondo nero, ricco di paure e ansie.

L’empatia con i personaggi avviene in modo diretto: chi non prova solidarietà con una donna che si risveglia dopo essere stata drogata e si ritrova alla mercé di un aguzzino solo per un tozzo di pane? Ecco da lì parte la storia. Nonostante nel corso della storia per alcuni personaggi ho provato disgusto credo sia un buon thriller, qualcosa di diverso da quello a cui si è abituati soprattutto nella produzione italiana di questo genere.

Il narratore esterno, il personaggio di Anna, il “nero” che si avverte nella lettura sono gli elementi che fanno di Zoo di Paola Barbato un buon thriller psicologico privo di grandi cliché che vi terrorizzerà.

Piccolo appunto: consiglio la lettura di Io so chi sei prima, nonostante siano due trame diverse leggere il primo volume vi dà l’idea di insieme che altrimenti non avresti. Io l’ho letto di recente e presto vi caricherò una recensione a riguardo.

Zoo di Paola Barbato: pubblico

Zoo di Paola Barbato è un thriller che consiglio agli amanti del genere e a chi non è facilmente suggestionabile

Se vi piace questo genere di romanzo vi consiglio Addicted di Paolo Roversi

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Non mi resta che augurarvi una buona lettura


Nata e cresciuta a Milano. Per lavoro Social Media Manager e Copywriter. Per sopravvivenza vivo tra caffè, libri e aperitivi senza dimenticare i carboidrati!