“L’uomo di gesso” di C.J. Tudor

Buongiorno amici lettori!
Siamo a venerdì e quale modo migliore di passare il weekend se non con un buon thriller?
In particolare de L’uomo di gesso di C.J. Tudor edito Rizzoli che ringrazio per la collaborazione.
Ed Munster è un uomo che abita da sempre nella stessa casa, nella stessa cittadina nella quale insegna nella stessa scuola che aveva frequentato da ragazzo.
Affitta una camera della sua casa a un’affascinante e misteriosa ragazza. Un uomo all’apparenza come tanti che porta dentro di sé i ricordi di quell’estate del 1986 che renderanno gli innocenti omini di gesso dei bambini tetri e ricoperti di sangue. Quell’estate infatti dall’incidente al Luna Park al ritrovamento del corpo di una ragazza senza testa numerosi saranno i misteriosi avvenimenti che si susseguiranno nella cittadina fino a sconvolgerla. Il tempo passa e chiude quei dolori e quelle paure in un cassetto, fino a quando qualcuno decide di riaprirlo e di dare nuovamente il via a quella scia di sangue e omissioni.
Un buon thriller che si fa divorare e leggere creando suspance, ansia e bisogno di sapere nel lettore. Colpisce l’accuratezza del linguaggio che si adegua al momento che i protagonisti stanno vivendo e la profondità di alcuni passaggi della storia. Adorato lo stile veloce e l’alternarsi di passato e presente per arrivare a disfare la matassa di bugie.
Devo sottolineare la accuratezza dell’impaginazione: la copertina sembra davvero una lavagna su cui è stato disegnato un omino di gesso.
Ho trovato due punti in comune con Stephen King, in particolare con IT, e sono: gli omini disegnati con i gessetti colorati che assumono un’aura negativa, un po’ come il palloncino rosso, e il contrapporsi di due “bande” di ragazzi e che ad un certo punto porteranno Ed ad affrontare un episodio molto forte per un ragazzino di dodici anni.
Queste somiglianze non mi fanno dire che il romanzo non sia scritto bene o sia una copiatura. Assolutamente no: semplicemente è una mia idea, giusta o sbagliata che sia è mia.
Anche perchè mi ha colpito molto che l’autrice abbia sostenuto che l’idea del romanzo le sia venuta da dei gessetti che avevano regalato alla figlia.
Consigliato a chi vuole un buon thriller, dalla costruzione perfetta e in cui tutte le domande trovano una risposta nel finale.
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Ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate voi e se avete titoli di quest’autrice da consigliarmi per continuare la sua scoperta!
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Nata e cresciuta a Milano. Per lavoro Social Media Manager e Copywriter. Per sopravvivenza vivo tra caffè, libri e aperitivi senza dimenticare i carboidrati!