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Frieda di Christophe Palomar

Frieda di Christophe Palomar è un romanzo uscito poco prima del lockdown per Ponte alle Grazie. Questa è una seconda edizione, infatti l’opera è stata edita già nel 2015.

Ringrazio la casa editrice per l’omaggio della copia digitale dell’opera e vi invito a recuperare questa lettura: è uscita in un momento infausto per l’editoria e merita di essere letta e apprezzata. Il perchè ve lo pi

Trama

La Frieda che dà il titolo a questo sorprendente romanzo è Frieda von Richthofen, figlia di un alto ufficiale tedesco, cugina del Barone Rosso e musa di D.H. Lawrence, il chiacchierato e geniale autore dell’Amante di Lady Chatterley. Donna dalla personalità eccezionale, è lei la grande fonte d’ispirazione e di passione del protagonista e voce narrante del romanzo, Joachim von Tilly. Questi,rampollo di una famiglia di conti tedeschi, sembra destinato a seguire le orme paterne a capo delle acciaierie di famiglia. Nella bellezza della Capri del primo Novecento, Joachim avverte tuttavia la possibilità di un’altra vita. Inizia allora per lui una fuga senza fine, costellata d’incontri, amori, speranze e tradimenti. Una fuga che lo porta da Vienna e Berlino fino a Buenos Aires, dove lo attendono le risposte alle tante domande lasciate in sospeso. Attraverso le vicende di Joachim, Palomar ci consegna un ampio e originale affresco ambientato tra il declino della Belle Époque, i vorticosi anni Venti e il crollo del nazifascismo.

Un romanzo di malinconie

Frieda di Christophe Palomar è il romanzo storico di una storia d’amore che ha dei passaggi che ricordano molto i romanzi di formazione.

Quello che mi è piaciuto di Frieda nonostante io non sia una fan dei romanzi rosa questo mi ha convinta per la prosa dolce, rassicurante che ti prende per mano e ti conduce come Virgilio rassicurandoti passo passo. Ti fa entrare nella storia come se fossi lì.

Il conte Von Tilly ci racconta subito della sua infanzia infelice creando così con noi un rapporto unico, intimo, famigliare. Il conte altro non è che un ragazzino sperduto, solo che vuole evadere dalla sua condizione e dalla sua salute. Si avverte in questo romanzo così complesso il Novecento con tutte le sue incoerenze e i suoi grandi cambiamenti. Vienna è lì, silenziosa spettatrice di una storia che attraverso il secolo eppure è lì che cambia insieme ai suoi protagonisti. Il grande rinnovo culturale è tangibile e con esso Schiele, artista che si rende presente spesso proprio con la sua assenza. 

Da Vienna a Napoli la Belle Epoque accompagna dei personaggi umani, a tutto tondo e assolutamente veri. Diventeranno i vostri amici, li odierete e amerete allo stesso tempo. Arrivando fino all’ultima pagina con il loro destino nel cuore.

Il romanzo di una società così ricca di sentimenti che ci mostra come questi siano effimeri e eterni allo stesso tempo.

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