“Bianca di polvere” di M. McLaw

Chi ha letto Noi, ragazzi dello zoo di Berlino in piena adolescenza facendosi sconvolgere come è successo a me non potrà che non amare il libro di cui vi parlerò oggi: Bianca di polvere è l’esordio migliore fino ad oggi che io abbia letto nel 2018, di M. McLaw, pseudonimo di Marianna Cimmino edito da Ianieri nella collana Forsythia.

Bianca è giovane, ha un lavoro, gli amici, una famiglia. E poi lei. La polvere. Bianca è cocainomane. Si droga per combattere il silenzio dentro cui è avvolta. Il mondo non l’ha mai compresa fino in fondo. E lei non ha mai compreso il mondo. Un giorno Bianca conosce Tommi. Insieme a lui scopre il potere dell’amore. Per un momento pensa di poter cambiare, salvare se stessa, pulirsi l’anima e ricominciare, ma ci sono troppe ombre nella sua vita.

“Chi è davvero Bianca?”, si chiede Tommi quando si rende conto che non sa nulla della donna che ama. Lo scopre all’improvviso ed è una scoperta violenta. Bianca è una cocainomane, una spacciatrice in affari con Stefano (il migliore amico di Tommi), ma soprattutto una donna sospettata di omicidio. Da questo momento niente è più come prima. E mentre il castello di sogni e di speranze crolla, Bianca inizia una lotta contro il tempo per provare a salvare se stessa e l’amore. Sarà la voce narrante di Stefano, l’amico di Tommi, a raccontarci la verità e a mettere insieme i tasselli di un puzzle complesso.

Bianca di Polvere è un romanzo intenso, la fotografia di un’epoca, la denuncia di una società votata al giudizio facile e alla superficialità.

Bianca è una ventenne con un passato di violenza e soprusi che affronta affogando le sue ferite nell’alcool e nella droga. Fino a quando non incontra Tommi: un ragazzo per bene, un’artista che le fa venire voglia di essere una persona migliore, ma allo stesso tempo di nascondere la sua vera natura. Così inizia un susseguirsi di bugie, di omissioni, di verità mai dette di complicità con Stefano, il migliore amico di Tommi che condivide la stessa esistenza di Bianca. Così volano le pagine, ci si affeziona a questa ragazza che ha premuto troppo l’acceleratore della vita e ha bruciato tutto quello che di bello avrebbe potuto avere.  Un noir intenso e veloce diviso in due parti: la prima che introduce i vari personaggi, la seconda che mette in ordine ogni pezzo del puzzle.
L’ho paragonato a Noi, ragazzi dello zoo di Berlino perchè ricorda quelle tematiche: ragazzini abbandonati a loro stessi che cercano di ricucire le ferite che la vita gli ha inflitto precocemente abusando di sostanze, di alcool e della vita stessa. Ci sono quarant’anni circa di differenza tra i racconti veri dei ragazzi dello zoo di Berlino e quelli di fantasia di Bianca ma le tematiche restano le stesse: la paura di affrontare i propri demoni e di subire ancora violenze che portano all’autodistruzione. Si avverte quell’atmosfera cupa, sbagliata che avvolge i personaggi.
Sono i personaggi in scena a raccontarci le vicende alternandosi come narratori dando così un’impronta quasi cinematografica alle vicende. Un noir intenso e veloce diviso in due parti: la prima che introduce i vari personaggi, la seconda che mette in ordine ogni pezzo del puzzle.
Consigliato a un pubblico di giovanissimi perchè è il tipo di testo che può segnare e far riflettere in quella fascia d’età in cui se ne ha più bisogno.
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Vi aspetto e vi auguro una buona lettura!

Nata e cresciuta a Milano. Per lavoro Social Media Manager e Copywriter. Per sopravvivenza vivo tra caffè, libri e aperitivi senza dimenticare i carboidrati!