FeST: Breaking Stereotypes

Si è conclusa ieri la seconda edizione di FeST – Il festival delle serie tv. Ideato da Marina Pierri e Giorgio Viario è stato realizzato da BDC e Dude in collaborazione con la Triennale di Milano e la partecipazione di Amazon Prime Video, De Agostini Editore, Discovery, Fox Networks Group Italy, Mediaset, Netflix, Rai Fiction, Sky, Turner e Viacom Italia. Patrocinato dal comune di Milano, il FeSt ha mostrato al pubblico quello che lo aspetta nei prossimi mesi tra i canali televisivi generalisti e i servizi di streaming oltre che alle tendenze del mercato e della produzione italiana.

FeST – Il festival delle serie tv: il tema

Partiamo dal “sottotitolo” di questo festival: Breaking Stereotypes. Un tema a cui Marina Perri ha dedicato bellissime parole e che in qualche modo era “legittimato” dalla fondatrice di Diversity Francesca Vecchioni. Un linguaggio come è diventato quello delle serie tv può davvero abbattere i pregiudizi di una società? È un punto di inizio per migliorarci?

A mio avviso sì. Serie tv come Baby 2 (prodotta da Netflix e scritta dal collettivo GRAMS) puntano il riflettore sull’incapacità delle generazioni di comunicare tra loro. Di quanto le nuove generazioni tendando a nascondere la loro realtà ai genitori, agli adulti, troppo presi a cercare loro stessi per rendersi conto di quello che accade. La serie sarà disponibile dal 18 ottobre.

Altra serie che rompe veramente gli stereotipi, il pregiudizio e mostra che fare del bene fa bene a chi lo fa è Involontaria con protagonista Neva Leoni prodotta da Officine Buone in collaborazione con Fondazione Cariplo e MTV che arriverà presto. È una sorta di seconda stagione: già l’anno scorso Francesco Meola, che ritroviamo, aveva interpretato l’Involontario. Una serie che parla di Greta che non sa bene cosa fare della sua vita e si ritrova casualmente coinvolta in progetto di volontariato. Una dramedy in arrivo che mostra che stare a contatto con i malati non deprime ma fa crescere e regala tantissime gioie.

FeST – Il festival delle serie tv: diversi linguaggi

La serialità arriva anche nel mondo dei podcast: Antonio Dikele Di Stefano classe 1992 scrittore, esperto del rap, fondatore di Esse Magazine, discografico, sceneggiatore di Zero in arrivo su Netflix e ideatore di una serie di podcast in arrivo su Storytell che porrà al centro dei temi di attualità cercato di mostrare con che facilità le fake news entrano nelle nostre vite condizionarci. Questo è stato sicuramente uno degli incontri più interessanti: tanto da dire in poco tempo. Ci sono tanti linguaggi diversi ed è bello vedere che tutti possono essere usati e finalizzati a migliorarci.

Altro incontro su questi temi è stata l’anteprima di Why we hate in arrivo il 15 ottobre su DPlay, canale di Discovery. Un docu-serie composta da sei episodi e prodotta da Steven Spielberg e Alex Gibney. Conoscere l’odio per sconfiggerlo e capire perchè arriviamo così spesso ad odiare arrivando fino ad uccidere.

FeST – Il festival delle serie tv: l’Italia

Due le bellissime produzioni e serie tv italiane da non perdere l’anno prossimo: Lino Guanciale sarà il commissario Ricciardi nella omonima serie prodotta da Rai Fiction e tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni. Ambientata negli anni ’30 a Napoli mostrerà un uomo forte, empatico, solitario che cerca di dare giustizia a dei crimini orrendi. Interamente girata a Napoli è la dimostrazione che anche le grandi produzioni tornano a “casa” e che ne nascono tantissime.

Altra serie in arrivo ma girata nel nord Italia è Curon una produzione Netflix di cui riprese inizieranno a brevissimo. Scritta da Ezio Abbate, Ivano Fachin, Giovanni Galassi e Tommaso Mataano è una serie soprannaturale con al centro un madre che ritorna nel paesino natio scoprendo che il passato torna sempre a bussare.

È bellissimo vedere che le città italiane tornano a essere protagoniste delle nostre stesse produzioni.

FeST – Il festival delle serie tv: Cibo e moda

Tanti i sotto temi dei vari pannel tra cui il cibo con mie sorelle Passera che arrivano prestissimo con una nuova serie tv su Food Network: I diari della forchetta.

E poi la moda con un gira la moda di Grazia Factory con ospite la simpaticissima CamiHawke: anche il vestito fa la serie?

FeST – Il festival delle serie tv: conclusioni

Non ho visto nulla degli incontri della zona Industry e di quella Kids, ma è stato bello vedere evolvere un festival che l’anno scorso ha debuttato. È stato bello sentire parlare così tanto e bene di pregiudizi, di novità, di società attraverso delle serie, dell’intrattenimento. È chiaro che il pubblico è protagonista di questa rivoluzione, delle serie che non parlano più a loro stesse o che vogliono solo intrattenere ma vogliono anche trasmettere dei messaggi sociali.

Due le grandi anteprime internazionali What we do in the shadows e American horror story: 1984 che arriveranno presto su Fox che dimostrano che il mercato italiano è importante anche per l’estero è che a volte i veri mostri siamo noi.

L’appuntamento è per l’anno prossimo (si spera) e complimenti a tutti per aver mostrato come evolve un prodotto, una forma di narrazione che ci accompagna ogni giorno.

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Nata e cresciuta a Milano. Per lavoro Social Media Manager e Copywriter. Per sopravvivenza vivo tra caffè, libri e aperitivi senza dimenticare i carboidrati!