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Diario di bordo: confessioni

Diario di bordo nasce dal volermi raccontare un po’, dal voler tirare fuori qualcosa di mio e che magari può servire anche a voi. Non so con che cadenza questo uscirà ma se volete vi basta iscrivervi al blog o seguirmi su Instagram per non perdervi niente.

Diario di bordo: confessioni

Sono tre mesi che la mia vita è stata ribaltata: da un porto sicuro mi sono ritrovata in mare aperto. Da avere una visione ben precisa della mia vita a ricostruirmi, riscoprirmi.

Ero abbastanza certa delle persone che avrei avuto nella mia vita. Ero sicura di essermi affidata a qualcuno che non mi avrebbe mai più ferito volontariamente. Credevo, sbagliando, di aver trovato qualcuno a cui affidare i miei pensieri, le mie lacrime e le mie fragilità senza che queste venissero usate.

In questi tre mesi mi sono resa conto di quanto mi sono persa, di quanto ho dato a chi non meritava. Voi potreste dirmi “Eh va beh Paola succede a tutti”. Sì, è vero, ma vi confesso che va bene così. Vi confesso che senza questo ennesimo fallimento io non sarei felice, serena e grintosa come sono.

Ho sempre pensato che il fallimento facesse parte del processo che porta qualsiasi persona al successo. Era lì, un monito per tutte le volte che sono caduta e per darmi quella spinta che mi avrebbe portato in alto. A quasi 26 anni posso dirvi che fallire è la cosa più umana e bella che possa succedere.

No, non sono da TSO. Ogni volta che ho fallito nei rapporti, all’università, nel lavoro poi ho creato qualcosa. Questo blog ne è un esempio lampante: se a gennaio 2017 non avessi avuto bisogno di esprimermi e di tirare fuori quell’energia negativa che mi ha costretta a letto per 3 giorni non esisterebbe.

In tre anni il blog e Instagram mi hanno portata a lavorare coi libri anche se con un piccolo ruolo, però ci sono. Ha portato persone bellissime nella vita e qualche scontro. Mi ha fatto vivere i libri da un altro punto di vista, mi ha aperto porte che non pensavo avrei mai varcato. Tutto questo è il bello di un fallimento. A gennaio 2020 avevo il successo, avevo finalmente fatto quel passo in più che mi serviva per arrivare per avere tutto.

Il destino però lo sapete meglio di me, cari lettori, è sempre dietro l’angolo e in quelle ombre io ho visto cadere la maschera della persona a cui ho voluto più bene negli ultimi anni. Ci ho messo un po’ a ritrovarmi. Prima ho dovuto ritrovare la mia colonna portante, prima ho dovuto accettare di aver rovinato rapporti in nome del nulla più completo.

Tutte quelle energie negative sono finite nel lavoro e nel pensare a me. Poi la quarantena ha dilatato i tempi, mi ha portata a pensare, ragionare, sragionare e sperimentare. Ecco perchè ho aperto Twitch, ecco perchè ho deciso di rimettermi ad allenarmi seriamente, ecco perchè scatto foto, scrivo e leggo. Tutto è in divenire, tutto il dolore di gennaio sta diventando qualcosa, esattamente cosa lo scoprirò tra un po’ ma è giusto così.

L’importante è non spegnersi, l’importante è credere sempre in sé e non permettere a nessuno di dirti chi si è. Questo è il mio diario di bordo e quindi al timone ci sono io e solo io posso decidere dove voglio andare e quali sogni seguire.

“Senza osare si fallisce ancora prima di iniziare”.

Dal piangersi addosso non nasce niente, dallo stare lì fermi nemmeno. Create, osate, provate. Siate quello che volete essere e non permettete mai più a qualcuno di spegnere la vostra fame di vita.

La vostra Po