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Dead to me

Dead to me 2 è approdato su Netflix nonostante l’emergenza CodiV abbia bloccato il lavoro dei doppiatori.

Vi avevo accennato qualcosa già negli arrivi di maggio su Netflix, ma ora vi spiego perchè questa serie è, secondo me, imperdibile.

Dead to me 2 – Amiche per la morte non è perfetto. Nella sua imperfezione, però, riesce a trasmettere quella leggerezza necessaria, soprattutto oggi.

Un’amicizia al femminile nata nel modo più malato e sbagliato possibile. Due donne che hanno perso tutto, hanno bisogno di trovarsi e lo fanno in un rapporto che costruiscono giorno dopo giorno prima su delle bugie e poi su un delitto.
La serie riparte esattamente da dove l’abbiamo lasciata e ci regala un salto di qualità inatteso. Se la prima stagione dava l’idea di una serie rosa con qualche sfumatura di thriller con questa seconda stagione Dead to me cambia faccia e si avvicina sempre di più a una sorta di thriller psicologico.

Il cadavere c’è e fa sentire la sua presenza ma quello che fa effetto in tutto questo è come l’amicizia si rinsaldi e, allo stesso tempo, venga concessa una seconda opportunità.

Tra bugie, omissioni, simpatici siparietti e tanto amore ecco che le avventure di Judy Hale, una stramba morettina con il volto sbarazzino di Linda Cardellini e di Jen Harding, la straordinaria Christina Applegate diventano anche specchio di una società in cui i rapporti si chiudono prima di costruirli.

Le due donne costruiscono un rapporto basato sul bisogno reciproco: non malato ma necessario per la sopravvivenza di entrambe. Si va oltre la superficie delle amicizie al femminile: c’è sì la complicità ma c’è soprattuto lo scontro che porta all’evoluzione non solo della trama ma dei personaggi.

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