Machete Tv, Twitch, Machete Production, Machete Mob, Hell Raton, Manuelito,

Machete Tv

Lunedì 4 maggio 2020 ecco che torna online la Machete tv. Nuovo logo. Nuove idee, solite facce.

Potevo perdermi la prima live con cinque giocatori e della machete? Figuriamoci. Io vi avevo tra l’altro avvisati in Rap e Videogames che qualcosa sarebbe cambiato e non mi riferisco ai videogiochi.

Machete Tv…Live

Machete Tv va in onda.

Si inizia con un po’ di ritardo motivato non solo dai problemi tecnici che possono esservi in un momento come questo in cui le reti sono sovraccariche, Twitch è pieno di streammer ma soprattutto dall’altissimo numero di ragazzi che si sono iscritti al canale in pochissimo tempo.

Si parte con un Dj set.

A guidarlo Damianito campione Red Bull 3Style nel 2018. Si inizia così mettendo ben in chiaro il legame tra musica e videogames, un legame che per la Machete ora diventa anche un modo per promuovere i suoi prodotti proprio con Machete Tv.

Perchè? Perchè finito il dj set ecco che viene cantata per la prima volta live Machete Mob contenuta nell’EP Scusate di Dani Faiv rilasciato il 30 aprile e che anticipa Scusate se esistiamo in uscita a maggio.

In live? Nitro, non nuovo su Twitch, Dani Faiv, Lazza, Jack The Smoker, Hell Raton (Manuelito per chi non lo sapesse). Vanno a ruota libera, cantano, rappano e cosa fanno di diverso vi chiederete?

Per la prima volta, come già successo per Nitro con il Q&A su GarbAge, portano qualcosa di nuovo. Infatti è la prima volta che un pezzo in classifica su Spotify viene cantato live su una piattaforma di streaming.

“Non è vero Po, hanno registrato videoclip su Tik Tok e su instagram.”

Non sono live. Hanno una post produzione e, a mio avviso, snaturano il significato di alcune canzoni.

Ecco quindi che con la performance live di Dani Faiv, Nitro, Lazza, Jack The Smoker e Hell Raton cade un altro muro: i live si fanno anche senza videoclip, senza instore, dalla propria camera ritrovando quella atmosfera che molti negli anni hanno raccontato.

La regia di tutto questo è ancora una volta di Manuelito – Hell Raton che poi si immerge insieme a Nitro, Dani Faiv, Lazza e il Masseo nel mondo di GTA. Ma quello che hanno fatto prima ha cambiato qualcosa riportandoci un pochino indietro nel tempo.

Origini 2.0

Tutti hanno ben o male iniziato a produrre, scrivere in garage e/o camerette e vederli live da quei luoghi, da quegli ambienti regala un’emozione in più. Per chi come me ha iniziato ad ascoltare gli artisti per CD che passavano in classe o mixtape che scaricavi gratis ha valore aggiunto in più. Ti riporta in quella dimensione di unicità, di verità e di passione per quello che si fa.

Negli ultimi anni mi sono allontanata molto dalla musica “per tutti” italiana. C’era troppa ostentazione, troppo esibizionismo, tutto era troppo per me… Amplificato sicuramente da quella che è l’immagine che danno i social, tutto quello che ascoltavo e vedevo mi sembrava costruito a tavolino. Poi gli artisti li vedi ai loro instore (quando si potevano fare) e qualcosa cambia per alcuni. Li vedi correre dietro, sorridere a tutti, gli occhi brillano e capisci che lo fanno per passione, che hanno un’esigenza, hanno qualcosa da dire.

Quello è quello che mi è arrivato da quel live, leggero, semplice (non nella sua creazione), e mi ha riportato alla musica da pub delle serate primaverili in giro per Milano e l’unico pensiero era “Speriamo che domani non mi interroghi”. È come quando ho scoperto che Bassi Maestro suona in locale del quartiere NoLo (Milano). Abito in questo quartiere da sempre ed è stato naturale passarci non so quante volte e ora lo ascolto su Twitch mentre finisco le ultime mail del giorno. Si ricrea quella situazione famigliare che fa sembrare tutto più facile e allo stesso tempo, nonostante sia una nuova forma di social e comunicazione, ecco che io torno piccolina ad ascoltare chi non era tanto più grande di me e parlava di quello che io stavo vivendo.

Nella musica così come nei libri ho sempre cercato quella voce che mi facesse conoscere di più me stessa. Non ho mai ascoltato o letto a lungo che non fosse affine con me. Ogni forma d’arte parla in modo diverso a persone diverse ed ecco che un nuovo canale di diffusione che riporta quell’intimità all’interno del rapporto artista-fan che un po’ mancava, almeno a me.